Tra passione e follia

Attilio D’Amico

Mattia è un giovanile signore di mezza età che abita in un caratteristico paese affacciato sulle montagne abruzzesi sulle sponde del lago di Scanno. Con un fisico longilineo e asciutto, Mattia si occupa di pubbliche relazioni. Quella mattina entra nel solito bar per salutare i suoi amici, preso dalla conversazione, si accorge solo più tardi di un viso a lui conosciuto: è Eva.
I loro giochi di sguardi s’incrociano in quel frangente.
Con Eva ci fu una frequentazione giovanile durata qualche anno, quando avevano la freschezza dei vent’anni e la spensieratezza di chi sta vivendo il suo primo grande amore. Conversando.
Eva gli riferisce di essere tornata in paese per aprire un’attività commerciale insieme al marito. Così dopo un caloroso saluto decidono di scambiarsi il loro numero di telefono, promettendo di risentirsi al più presto. Nei loro occhi si accese una luce particolare che non si sarebbe spenta facilmente. L’occasione arrivò con il compleanno di lei, infatti Mattia la chiamò facendole gli auguri. Eva fu molto felice di questo gesto inaspettato, infatti non immaginava che Mattia potesse ricordarsi della sua data di nascita dopo tutti questi anni. La conversazione fu piacevole e alla fine di comune accordo fu organizzato un appuntamento per un caffè. Di carattere socievole e sempre disponibile ad aiutare gli altri, Eva è anche molto corteggiata in paese. Si era sposata giovanissima con Rocco, un maresciallo dell’esercito, un marito con il carattere pragmatico e geloso.
Arrivò il giorno dell’appuntamento ed Eva era più bella che mai Si fermarono a conversare brevemente in un bar, poi decisero di fare una passeggiata, uno spettacolare tramonto in riva al lago e la leggera e dolce brezza che li sfiorava, crearono l’atmosfera giusta per concludere quel frammento d’amore con un lungo bacio, che arrivò spezzando quel sottile confine d’amicizia. Quel bacio scambiato aveva il sapore della nostalgia. Una sera, dopo una cena romantica, Mattia decide di invitarla nel suo villino poco fuori paese. Inizialmente restia ad accettare, Eva si lascia trascinare dalla spontaneità di Mattia e decide di continuare insieme la serata, iniziando così una travolgente e passionale storia d’amore.
Un amico speciale di Eva è Pietro, un professore d’italiano in pensione con il quale approva la passione per la mitologia e la poesia. È un uomo molto avanti con l’età ma con lo spirito ancora giovanile. Rimasto vedovo troppo presto combatte ogni giorno contro la solitudine, infatti non è raro che lui passi spesso alla bottega di alimentari di lei e più di una persona ha potuto constatare quanto il suo essere scontroso verso chiunque, si azzeri davanti al fascino della donna bruna. Era un marito dolce e premuroso; amava molto sua moglie, la cui scomparsa ha segnato molto l’ex professore, tanto da soffrire di insonnia e depressione. Il tempo non lo aveva affatto aiutato, non lo assistevano nemmeno i suoi figli con cui scambiava poche parole di circostanza. Nonostante le vicissitudini, non si era fermato davanti alla bellezza del sapere, infatti quando la sua vena poetica veniva assecondata ,si aveva l’onore di vederlo più sereno in volto e decisamente meno sgorbutico. Ma le poesie più articolate e profonde sono rivolte esclusivamente alla nostra Eva, la quale non dimentica mai di complimentarsi con lui per le attenzioni rivoltele. Per merito di Eva, Pietro è risalito dal fondo della depressione.

Passa del tempo e tra Eva e Mattia la situazione però si complica, il marito incomincia a sospettare qualcosa, così Eva decide di troncare la relazione con Mattia.
Da quel momento passano delle ore e nel paese si diffonde la notizia che Eva quella sera non è tornata a casa. Rocco la sera stessa denuncia la scomparsa della moglie.
Il commissario Colantoni, si occupa delle ricerche. Mattia decide anche lui di cercarla, così si dirige verso il lago, ma l’auto durante il tragitto si ferma improvvisamente per un guasto.
Mattia continua la sua ricerca a piedi.
Nonostante il buio e la fitta vegetazione, i suoi pensieri vengono interrotti dalla visione di un’abitazione, è un rustico casolare, scarsamente illuminato. Una struttura a due piani adiacente al Lago, non di grandi dimensioni, immersa nel bosco. Effettivamente Mattia non
ricordava dell’esistenza di quella casa, facendo maggiore attenzione, con stupore nota che in una una veranda è sdraiata Eva, adagiata su una brandina come se fosse caduta in un sonno profondo. Inaspettatamente un uomo appare sulla scena: è Pietro.
Pietro, non più lucido mentalmente con un astuto inganno il pomeriggio della scomparsa aveva segregata e narcotizzato Eva. Il suo intento era quello di tenerla con se per sempre. Si era follemente innamorato di lei. Infatti Eva era stata la sola persona a farlo risalire dal fondo della depressione. Un amore però non ricambiato dalla donna.
Improvvisamente Pietro si accorge della presenza di Mattia e preso da una crisi di panico sale al piano superiore della casa e dopo essersi avvicinato imprudentemente sull’orlo di una finestra aperta, in un delirio confuso, perde inaspettatamente l’equilibrio e cade nel vuoto. Nella caduta batte violentemente la nuca su una pietra e muore.
Mattia assiste attonito alla tragica scena, ma le sue preoccupazioni maggiori sono rivolte verso l’amata; non comprende se Eva dorme o è morta, quindi si avvicina al lettino dove era distesa e preso dalla voglia di svegliarla l’abbraccia con forza, esprimendo tutto il suo amore. Eva però rimane inerme, immersa in un silenzio totale.
Tempo dopo, durante una giornata uggiosa, lungo una stradina isolata si odono dei passi; nella nebbia qualcuno entra in un cimitero portando con sé una rosa: È Mattia che si avvicina ad una tomba. Non si riesce a leggere il nome sulla lapide e la fotografia appare sfocata. Il passo di Mattia si fa più veloce, è ormai vicino alla sua destinazione. Alza lo sguardo e sulla lapide legge la scritta. “A Eva, per sempre con amore”. L’uomo posa la rosa in un vaso. Ora la foto sulla lapide si fa più chiara: è una donna, è la moglie di Pietro, anche lei si chiamava Eva; Pietro ovviamente al suo fianco come desiderava, sono seppelliti vicini e Mattia li immagina gioiosi lassù, ormai ricongiunti. Mentre Mattia piegato sulla lapide è preso dal clima angosciante del cimitero, gli si avvicina una persona: è Eva. È viva ed è al suo fianco. Lui le sorride felice e l’avvolge a sé con un abbraccio che termina con un passionale e lungo bacio.
Mattia ed Eva si dirigono per mano verso l’uscita, fuori dal cancello, li attende una vita nuova da trascorrere insieme. La loro felicità viene tuttavia interrotta da un rumore proveniente da una cespuglio vicino che nasconde un volto: è Rocco con una pistola. Non hanno il tempo di realizzare che avviene lo sparo la cui vittima è la donna. Mattia si avventa su Rocco e dopo una breve colluttazione lo disarma. Eva colpita, perde i sensi e mentre cade rompe il vaso di vetro che era posto sulla tomba che conteneva la rosa, la quale a sua volta cadendo lentamente si posa sopra il suo corpo disteso, sul lato del cuore. Nel momento che Eva giace sulla lapide, un soffio di vento le accarezza delicatamente i capelli e tra il lago che si scorge sullo sfondo e la rosa bianca, s’intravede la scritta: “A Eva, per sempre con amore”.