Patrizia Serra, al suo esordio letterario, con forte determinazione, cerca di sfatare i consueti e consolidati stereotipi nella relazione uomo – donna, intraprende un appassionante percorso interiore verso l’autonoma indipendenza dal retaggio dell’obbedienza.
![copertinadel libro Il giorno in cui diventai mia madre di Patrizia Serra](http://www.brainstormingculturale.it/wp-content/uploads/2022/04/Foto-libro-Il-giorno-in-cui-diventai-mia-madre-Patrizia-Serra-200x300.jpg)
Affranca il gene della servitù, l’unità ereditaria delle donne, la soggezione vincolata al modello atavico di educazione ricevuta, il requisito di dipendenza psicologica e sociale al proprio uomo.
La narrazione, velata di spirito comico e disincanto, racchiude un’intensa contraddizione, esprime il dispiacere della disillusione, l’amara accettazione di non percepire, nel confronto con la prerogativa sociale e morale, la riconoscenza, la soddisfazione per le proprie qualità.